Leilão 3 Parte 1
Por Casa d'aste Boetto
3.12.19
Mura dello Zerbino , 10R - 16122 Genova, Itália

Martedì 3 dicembre ore 15,00


O leilão terminou

LOTE 242:

DA VOLTRI NICOLÒ (-)
(Attivo a Genova 1386-1417)
Vergine col Bambino e angeli
Tempera ...


Preço inicial:
150 000
Preço estimado :
€150 000 - €166 000
Comissão da leiloeira: 24% Mais detalhes
3.12.19 em Casa d'aste Boetto
identificações:

DA VOLTRI NICOLÒ (-)
(Attivo a Genova 1386-1417)
Vergine col Bambino e angeli
Tempera su tavola, cm 123 x 77 (ovale)
Opera sottoposta a notifica da parte della Soprintendenza ai beni archeologici ed artistici
Provenienza: Torino, Collezione Gualino Genova, mercato antiquario Genova, Collezione Aldo Zerbone

Esposizioni:
Genova 1952 Genova 1956

Bibliografia:
A. Morassi, Capolavori della pittura a Genova, Milano-Firenze 1951, p. 10 (come Nicolò da Voltri)
P. Rotondi in La Madonna nell¿arte in Liguria. Dipinti e sculture dal sec. XIII al XVIII, catalogo della mostra, Genova 1952, cat. 9, tav. 11 (come Taddeo di Batolo)
P. Rotondi, Bottega di Nicolò da Voltri: Madonna con Bambino, in Mostra di Opere restaurate, Genova 1956, n. 4, pp. 16-17 (come Taddeo di Bartolo)
F.R. Pesenti, Un apporto emiliano e la cultura figurativa locale, in La pittura a Genova, I, Genova 1970, p. 74 (come Nicolò da Voltri) pp. 49-74 (ed. 1987, p. 69)
M. Migliorini, Aggiunte a Nicolò da Voltri, in ¿Studi di storia delle arti¿, 1, 1977, p. 61
G. Algeri, Nuove proposte per Giovanni da Pisa, in ¿Bollettino d¿arte¿, 47, 1988, p. 48, n. 30
G. Algeri, Ai confini del medioevo, in G. Algeri, A. De Floriani, La pittura in Liguria. Il Quattrocento, Genova 1991, fig. 50, p. 56, note 68 e 69 p. 97.

Il dipinto, reso noto dal Morassi nel 1951 come opera di Nicolò da Voltri, fu poi assegnato da Pasquale Rotondi a Taddeo di Bartolo, in occasione della rassegna genovese dedicata a La Madonna nell¿arte in Liguria del 1952. Mentre lo studioso riproponeva tale attribuzione nel 1956, Franco Renzo Pesenti qualche anno più tardi (1970) ripropose il nome di Nicolò. In favore del voltrese si è infine esplicitamente espressa Maurizia Migliorini (1977) che ha segnalato la presenza, sul drappo che compare alle spalle della Vergine, del motivo floreale che ricorre in quasi tutte le opere del pittore.
Da ultimo Giuliana Algeri ha nuovamente sottoposto a vaglio critico l¿opera, confermando il nome di Nicolò da Voltri: ¿Certamente concepito come scomparto centrale di un polittico di non piccole dimensioni - è infatti privo delle due porzioni angolari eliminate quando in antico si diede la forma ovale alla tavola e fu ridotto nella parte bassa in quanto la Vergine era probabilmente raffigurata a figura intera - il dipinto raffigura la Vergine assisa su un pancone ligneo simile nell¿essenziale struttura a quello su cui siede santa Caterina nel dipinto di Barnaba¿ da Modena di collezione privata (Algeri 1991, fig. 10), ¿mentre al modello dato dallo stesso pittore nella Madonna di Ventimiglia (ibidem, fig. 4) si ispirano sia la vigorosa immagine del Bambino, sia i due angeli che sorreggono alle spalle della Vergine un prezioso drappo, sul quale è espresso lo stesso motivo floreale che orna il manto della Madonna nel dipinto della chiesa di San Rocco (Algeri 1991, p. 56 e nota 69 p. 97). La studiosa ravvisa quindi una palese eredità del pittore modenese nell¿impianto compositivo e suggerisce di collocare l¿opera, come quella di S. Rocco (ibidem. fig. 49), non oltre la metà dell¿ultimo decennio del Trecento¿ (ibidem, p. 56).
Con comunicazione scritta del 14 marzo 1968 Roberto Longhi, oltre a osservare alcuni curiosi errori nella scritta mistica del cartiglio - ego smu invece che sum, lux mondi invece di mundi - sinteticamente illustra lo stile di Nicolò che ¿si manifesta un tributario dello stile arcaizzante diffuso in Liguria dal passaggio e
dalle soste dell¿emiliano Barnaba da Modena e del senese Taddeo di Bartolo¿ altrove noterà che ¿Nicolò
converte i modelli senesi ed emiliani in una cifra quasi bizantina, adatta alla devozione orientaleggiante della città¿ (R. Longhi, Progetti di lavoro di Roberto Longhi Genova Pittrice, in ¿Paragone¿, n. 349, marzo 1979, p. 4).

Anna Orlando 1993/1995